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LA PROGETTAZIONE DI UN SOGNO

Eureka

Era l’alba del 2020 quando in una gelida mattina d’inverno consultando quelle bellissime mappe sciistiche piene di colori, di linee e di località … mi immaginai il grande comprensorio dei Colli Berici come un enorme zona sciistica… in cui le salite di accesso alla zona sommitale dei colli diventavano discese caratterizzate da vari gradi di pendenza e di conseguenza di diverso colore.

Così è nato Berici Climbs, da una visione , da una passione… perché non creare qualcosa di unico, di originale per far scoprire il territorio dei Colli Berici, talmente bello ma ancora inesplorato e poco valorizzato?

Creare un dedalo di strade, di salite , di itinerari cicloturistici classificati , come le piste da sci, in diversi colori a seconda del grado di difficoltà poteva essere una vera idea vincente!

Il progetto del parco è nato così, con questa idea fissa in testa, di lasciare qualcosa di permanente in eredità al nostro territorio, gratuito, usufruibile da tutti e che potesse anche aiutare le persone meno fortunate attraverso progetti di beneficienza.

Il progetto

La prima fase del progetto è coincisa con il lockdown duro del 2020 in cui si era costretti ad essere confinati nelle mura di casa e l’idea di esplorare il territorio era diventata purtroppo un vero e proprio miraggio.

La tecnologia in quel frangente è stata fondamentale e grazie a strumenti come Google Maps e Google street view è iniziato il tracciamento e l’analisi minuziosa di tutte le salite di accesso al plateau Berico da ogni suo versante orografico. Sono andato a caccia di tutte le strade pavimentate in asfalto e/o cemento che potessero consentire ad una bici da corsa un’ascesa sui colli  senza grossi patemi. Dopo questa prima analisi grazie ad un fondamentale sistema di tracciamento come Strava ho cominciato a disegnare tutte le salite e pian piano mi sono accorto che si poteva arrivare ad un numero magico, 100 salite!

Utilizzando la planimetria delle salite ho costruito tutti i profili altimetrici di ogni salita e ho identificato al loro interno diverse fasce colorate corrispondenti ai cinque gradi di difficoltà per quanto riguarda la pendenza della salita.

Con verde ho considerato una pendenza compresa tra 0%-2,9%, con azzurro pendenze comprese tra 3% e 5,9% , con giallo pendenze comprese tra 6% e 8,9%, con rosso pendenze comprese tra 9% e 14,9%, ed infine con nero pendenze oltre il 15%..

Attraverso un complicato algoritmo l’ammontare dei metri della salita appartenenti alle diverse fasce di colore ha determinato un punteggio che sommato ad altri parametri quali la lunghezza, la pendenza massima, la pendenza media, il tipo di pavimentazione ha generato un punteggio totale della salita.

Questo imponente lavoro su ogni salita ha scaturito una classifica di tutte le cento salite individuando per ognuna di esse un colore ed un posizionamento in base al punteggio all’interno di questo speciale elenco.

La verifica sul campo

Dopo questa prima importante fase , finalmente si è ricominciato a poter uscire con il desiderio di recuperare le libertà rubate da i primi terribili mesi della pandemia. In questo frangente è iniziato il fondamentale lavoro di verifica e test di ciò che era stato creato a tavolino. Attraverso interminabili uscite mattutine (con partenza 4,30/5) ho percorso tutte e cento le salite verificando la veridicità della classificazione fatta attraverso gli algoritmi. Ho testato ad esempio sulle mie gambe se una salita azzurra era talmente tale o se poteva guadagnare i galloni di una gialla o essere declassata… ho scoperto situazioni e panorami che solo sul campo si potevano vedere, ho verificato la tipologia di asfalto ed ho introdotto salite spettacolari anche con brevi tratti di sterrato.

Il lavoro di test e messa a punto delle salite è durato più di tre anni e grazie a questo meraviglioso portale solo ora il parco ha preso forma in modo definitivo grazie alle 100 salite e ai 40 itinerari!

Itinerari

Per rendere più completo il parco cicloturistico, sono stati disegnati ed introdotti ben 40 itinerari classificati anch’essi con i 5 colori.

Ogni itinerario è una straordinaria avventura che ci porta attraverso parte delle cento salite, discese, pianure a scoprire tutto il territorio del parco Berici Climbs. Gli itinerari avvicinano alla bicicletta anche le famiglie o i neofiti grazie a percorsi semplici e totalmente pianeggianti.

Marzo 2024

Berici Climbs è realtà attraverso un sito innovativo, multimediale , intuitivo pensato e progettato con la testa di un cicloturista che non conosce nulla dei Colli Berici e che voglia vivere una delle esperienze ciclo turistiche più belle della sua vita!

Berici Climbs è amore per il territorio, per la propria terra , per la bicicletta e l’ambiente che ci circonda .

Berici Climbs sposa valori etici ed ambientali, promuove la bicicletta come mezzo per la eco sostenibilità e sposa attraverso i suoi due Contests i valori dei più deboli, schierandosi a fianco della Fondazione Michele Scarponi nella lotta contro la violenza stradale.

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LA PROGETTAZIONE DI UN SOGNO

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LE CICLO-STAZIONI

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I distintivi di Berici Climbs

SCARPONI

10 salite Berici Climbs conquistate

Michele Scarponi, la carismatica “Aquila di Filottrano”
Michele Scarponi (1979- 2017), soprannominato l’Aquila di Filottrano (paese in provincia di Ancona di cui era originario) per le sue capacità di scalatore su ruota di montagna, ha lasciato di sé un ricordo indelebile. 
Era un corridore completo, dicono di lui gli esperti, capitano e gregario nello stesso tempo, attaccante e fantasioso, leader carismatico grazie all’ironia, l’intelligenza, la sensibilità e capacità di stemperare anche le situazioni più delicate di cui era dotato. 
Professionista nel 2002, ha raggiunto i risultati migliori nel triennio 2011-2013, con le vittorie al Giro d’Italia (primo dopo la squalifica di Alberto Contador per doping), alla Tirreno-Adriatico e al Giro del Trentino. 
Sempre pronto alla battuta, è stato un grande ciclista, ma soprattutto “una figura che ha fatto bene al ciclismo”, scrivono Gregorio e Magrini. È morto in un incidente mentre si allenava a pochi giorni dall’inizio del Giro d’Italia 2017.

BATTAGLIN

20 salite Berici Climbs conquistate

Giovanni Battaglin iniziò a scalare montagne per tornare a casa a mangiareForse la carriera di scalatore di Giovanni Battaglin era scritta nel destino: «Sono nato su una collina vicino a Marostica (Vicenza) e ogni volta che dovevo tornare a casa mi toccavano 6 km di salita. Se volevo mangiare dovevo farli. Evidentemente era già scritto lì che dovessi fare lo scalatore». 
Classe 1951, professionista dal 1973, era un corridore completo: a suo agio sui tornanti delle montagne, riusciva a dare il meglio anche nelle tappe a cronometro e in quelle più pianeggianti. 
Nel 1981 toccò l’apice della sua carriera con la doppia vittoria al Giro d’Italia e alla Vuelta di Spagna, coronando anni di imprese, come ricorda lui stesso: «Il 1979 è stato l’anno in cui andavo più in forte. In salita facevo quello che volevo». 
Non rinunciava all’eleganza: per lui un corridore doveva indossare calze bianche, avere il nastro bianco del manubrio sempre pulito e calzare scarpe lucide.

CHIAPPUCCI

30 salite Berici Climbs conquistate

Claudio Chiappucci arrivava sempre secondo, ma emozionava più di chiunque altro
Claudio Chiappucci, soprannominato El Diablo, nato a Uboldo (Varese) nel 1963 affrontava le salite in bici dando tutto sé stesso, anche a costo di rimetterci in termini di classifica. 
Professionista dal 1985, è la vittoria della XIII tappa del Tour de France del 1992, da Saint-Gervais-les-Bains e Sestriere, a farlo entrare nella leggenda: una fuga di 193 km conclusa al primo posto in lacrime tra due ali di folla impazzita.
Con tre podi al Giro e tre al Tour fra 1990 e 1993 Chiappucci era passato alle cronache come l’eterno secondo: incapace di vincere, ma capace di conquistare i cuori dei tifosi con le sue azioni fatte di fantasia, azzardo e poca logica. 
Ancora oggi viene ricordato come uno degli scalatori più elettrizzanti di sempre.

NIBALI

40 salite Berici Climbs conquistate

Vincenzo Nibali quando correva attaccava come uno squalo Vincenzo Nibali, classe 1984, nato a Messina e noto come lo Squalo per la sua attitudine aggressiva nella corsa, ha vinto due Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta di Spagna, due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo: risultati che hanno suggellato una carriera partita da lontano, quando a 15 anni lasciò la sua Sicilia per trasferirsi in Toscana e inseguire il sogno di diventare professionista. 
Il sogno si realizzò nel 2005 dando il via a una splendida carriera sportiva, apprezzata dagli appassionati e dagli esperti del settore, come Francesco Moser, asso del ciclismo degli anni ’50. 
Nibali ha annunciato l’addio alle due ruote l’11 maggio 2022 dopo la quinta tappa del Giro d’Italia da Catania a Messina abbracciato dalla gente: “una cornice perfetta per una decisione così importante”, si legge nel saggio di Gregorio e Magrini.

BARTALI

50 salite Berici Climbs conquistate

Professionista dal 1934 al 1954, soprannominato Ginettaccio per via del suo carattere, vinse tre Giri d’Italia, di cui due consecutivi, (1934 1935, 1936) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta, tra le quali spiccano quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.

In particolare la sua vittoria al Tour de France 1948, a detta di molti, contribuì ad allentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti. La carriera di Bartali fu comunque notevolmente condizionata dalla seconda guerra mondiale, sopraggiunta proprio nei suoi anni migliori; nel 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Riconosciuto come uno dei più grandi corridori italiani e mondiali di sempre, fu grande avversario di Fausto Coppi, di cui era più vecchio di cinque anni: leggendaria fu la loro rivalità, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due): celebre nell’immortalare un’intera epoca sportiva – tanto da entrare nell’immaginario collettivo degli italiani – è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d’acqua durante l’ascesa al Col du Galibier al Tour de France 1952.

COPPI

60 salite Berici Climbs conquistate

Professionista dal 1939 al 1960, soprannominato il Campionissimo o l’Airone, fu il corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi.[1][2][3] Formidabile passista, eccezionale scalatore e dotato di un buono spunto veloce, era un corridore completo e adatto ad ogni tipo di competizione su strada.[3]

S’impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Vinse cinque volte il Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953), record condiviso con Binda e Merckx, e due volte il Tour de France (1949 e 1952), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno. Fra i successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954), record, le tre vittorie alla Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949) e i successi alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallone nel 1950. Vinse il Campionato del mondo nel 1953 e primeggiò anche nel ciclismo su pista, vincendo il Campionato del mondo d’inseguimento nel 1947 e nel 1949. Fu primatista dell’ora (con 45,798 km) dal 1942 al 1956. 

Leggendaria fu la sua rivalità con Gino Bartali, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due).

Coppi è anche noto per aver cambiato l’approccio alle competizioni ciclistiche, grazie al suo interesse per la dieta, per gli sviluppi tecnici della bicicletta, per i metodi di allenamento e la medicina sportiva. Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte (dovuta a una malaria non diagnosticata) ne hanno fatto un’icona della storia sportiva italiana, di popolarità e fama ancora oggi immutate.

PANTANI

70 salite Berici Climbs conquistate

Marco Pantani l’indimenticato “Pirata” riuscì a vincere il Giro d’Italia e il Tour de France nello stesso annoIl romagnolo Marco Pantani (1970-2004) era unico “per il modo tutto suo di scattare, di alzarsi sui pedali, di fare il vuoto. E di emozionare le folle… 
Non solo l’ultimo a vincere Giro e Tour nello stesso anno, ma con addosso i crismi e i tratti dello scalatore puro”. 
Professionista nel 1992, con quella doppietta al Giro d’Italia e al Tour de France del 1998, il Pirata (come venne soprannominato per la bandana che portava sempre) entrò nella leggenda del ciclismo così come le sue vittorie di tappa su alcune delle montagne più iconiche di questo sport: Plan di Montecampione e Les Deux Alpes (1998), Oropa (1999) e Courchevel (2000).

Una vittoria, quest’ultima, che giunse dopo il discusso stop al Giro d’Italia del 1999: con la vittoria finale in pugno, i controlli del sangue riscontrarono un tasso di ematocrito superiore al 50 per cento, segno di un possibile uso di doping.
Alcuni parlarono di un complotto, ma Pantani fu escluso dalla corsa: entrò in depressione e iniziò a far uso di cocaina. Dopo il ritorno in attività del 2000, faticò a ritrovare la forma e la forza di prima. 
Il 14 febbraio 2004 venne trovato senza vita in un albergo di Rimini: apparente causa della morte, un’overdose di cocaina e psicofarmaci, ma la circostanza è tuttora oggetto di inchiesta. 
Nonostante gli strascichi giudiziari e le polemiche, Pantani è rimasto nel cuore di tutti: non solo degli appassionati delle due ruote, ma anche di chi non sa nulla di bici. 
Marco amava il ciclismo in modo viscerale. Il mondo del ciclismo, per questo, lo ha amato.

BREVETTO BRONZO

80 salite Berici Climbs conquistate

La medaglia di bronzo per il brevetto Berici Climbs, si sono conquistate almeno 80 salite dell’intero parco!

Congratulazioni!

BREVETTO ARGENTO

90 salite Berici Climbs conquistate

La medaglia di argento per il brevetto Berici Climbs, si sono conquistate almeno 90 salite dell’intero parco!

Congratulazioni!

BREVETTO ORO

100 salite Berici Climbs conquistate

La medaglia d’oro per il brevetto Berici Climbs, si sono conquistate tutte le magnifiche 100 salite dell’intero parco! Siete diventati i Re o le Regine del più grande parco cicloturistico d’Italia!

“This is not a joke .. you are the KING or QUEEN of Berici Climbs!”

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Come leggere il profilo Altimetrico

Sul profilo altimetrico si possono identificare le varie fasce di difficoltà (pendenza espressa in %) della salita distinguibili in 5 tipologie di colori:

Verde

pendenze facili comprese tra 0% e 2,9%

Azzurro

pendenze medio/facili comprese tra 3% e 5,9%

Giallo

pendenze medio/difficili comprese tra 6% e 8,9%

Rosso

pendenze difficili comprese tra 9% e 14,9%

Viola

pendenze molto difficili superiori al 15%

Difficoltà

Salita Nera

Salita molto difficile adatta solamente a ciclisti esperti ed allenati

Salita Rossa

Salita difficile per ciclisti che hanno un grado di preparazione elevato

Salita Gialla

Salita medio/difficile per ciclisti che hanno un grado di preparazione medio/alto

Salita Azzurra

Salita medio/facile per ciclisti che hanno un minimo di preparazione

Salita Verde

Salita facile per principianti

Parametri tecnici

Punteggio
Ad ogni salita è stato attribuito un punteggio che indica il posizionamento della stessa in una scala di livello di difficoltà. Con il numero 1 è stata identificata la salita più semplice, con il numero 100 è stata identificata la salita più difficile.

Lunghezza
Indica la lunghezza in km della salita dal punto di partenza al punto di arrivo

Pendenza media
Indica la pendenza media espressa in % dell’intera salita

Pendenza Massima
Indica la pendenza massima espressa in % toccata nella salita

Dislivello
Indica il dislivello positivo in metri (relativo solo alla parte di salita) dal punto di partenza al punto di arrivo della salita

Pavimentazione
Indica la tipologia di pavimentazione della salita