I crocevia di Berici Climbs

Sono i punti chiave del Berici Climbs Park, zone spettacolari sulle quali convergono più salite ed itinerari.
Rappresentano dei punti panoramici, di riposo e ristoro dopo le fatiche di una salita.
Solitamente hanno quasi tutti delle fontanelle dalle quali poter riempire la borraccia e dei punti di ristoro nei quali poter rifocillarsi.

MONTE BERICO SANTUARIO

PIAZZALE DELLA VITTORIA

Situato nell’estremo punto settentrionale del parco, a 120 m s.l.m. rappresenta il “palcoscenico stratosferico” su Vicenza e su tutta la parte settentrionale della provincia berica.
Dallo spettacolare Piazzale della Vittoria costruito per celebrare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale e per onorarne i caduti, si può godere di una spettacolare vista su tutto l’arco prealpino, dalle piccole Dolomiti con il gruppo del Pasubio e Carega ad ovest, al centro si scorge il Monte Summano con dietro l’Altopiano di Asiago e a nord est si staglia fiero il monumentale Monte Grappa montagna sacra alla patria. Monte Berico Santuario è importante centro di passaggio di molti itinerari e delle prime quattro salite delle cento, da qui comincia anche la salita più lunga delle cento la n.4 Dorsale dei Berici che attraversa verso sud est tutto il blocco settentrionale dei colli.
Il Santuario di Monte Berico oltre ad essere un amatissimo punto di riferimento per tutti i fedeli cattolici vicentini, è luogo di amene e spirituali passeggiate anche grazie al vicino Parco del Museo del Risorgimento con i suoi alberi secolari.
Presente la fontanella di acqua vicino al Santuario.

VILLABALZANA

Chiesa

Frazione del comune di Arcugnano, situata a 329 m s.l.m. rappresenta crocevia di numerose salite provenienti sia dal versante nord sia da quello ad est, da Villabalzana passano inoltre diversi itinerari.
Rappresenta un baluardo e un punto di riferimento per tutti gli appassionati scalatori.
La panchina e la sua fontanella garantiscono sempre un refill puntuale delle borracce.
Da Villabalzana si può proseguire in direzione sud continuando a salire verso il crocevia di San Giovanni in Monte, oppure si può scegliere di scendere verso Pianezze, Longara o Castegnero. Villabalzana è anche la sede dell’Evento Partner Villabalzana Bike Day organizzato da Cycling 3e60.

SAN GIOVANNI IN MONTE

La piazza

Frazione del comune di Barbarano Mossano, situato a quota 393 m s.l.m., è chiamato lo “Stelvio dei Berici”.
Rappresenta il punto di arrivo di numerosissime salite e di passaggio per altrettanti itinerari.
La sua piazza con la panchina e la fontanella di acqua fresca è una piccola oasi soprattutto nelle giornate estive per potersi riposare e rinfrescare dopo una impegnativa salita.
E’ un crocevia molto importante per passare dal blocco settentrionale dei colli verso le strade del blocco meridionale. La piazza presenta il monumento ai caduti, una panchina per riposarsi e la fontanella d’acqua. Dalla piazza si può vedere la vicina chiesa con il campanile.
Poco lontano dalla Piazza (dietro i ripetitori televisivi) abbiamo anche la Cima Coppi dei Berici, il punto più elevato su strada di Berici Climbs Park, Monte Lungo con i suoi 421 m s.l.m.

GRANCONA

La terrazza panoramica

Grancona è una frazione del comune Val Liona ed è situata a quita 224 m s.lm.
E’ meta di numerose salite del blocco meridionali , ascendenti dai versanti sud ed ovest.
Il paese è caratterizzato per la sua enorme chiesa collocata alla fine di un’immensa piazza panoramica, una vera e propria terrazza sulla Val Liona. Da qui si gode di un superbo panorama sull’enorme fiordo contornato dalle alture del blocco meridionale e da quelle che circondano la Valle di Pozzolo.
Ci si può fermate a riposare e a riempire la borraccia grazie alla sempre ben funzionante fontanella.

BUSO DELLA GIARETA

La scala del cielo

Il Buso della Giareta è un crocevia , situato nel comune di Sarego a quota 219 m s.l.m.
E’ un incrocio di tre strade e punto di arrivo di numerose salite del blocco meridionale versante Sud. Da qui passano anche alcuni itinerari. Il crocevia è rinomato per un omonimo locale e per la “Scala del Cielo” una discesa/salita spettacolare che taglia sull’asse nord sud una serie di filari di vigne.
L’effetto è superbo, una lingua d’asfalto che con le diverse ore del giorno assume colori argentati ed iridescenti si muove sinuosa all’interno di verdi vigneti, è sicuramente uno dei luoghi più spettacolari e scenografici dell’intero parco.

COLLE DI VALMARANA

Il grande albero

La chiesa del Colle di Valmarana è situata nel comune di Altavilla Vicentina a quota 148 m s.l.m ed è punto di arrivo di numerose salite e di passaggio di diversi itinerari.
Il Colle di Valmarana appartiene al blocco settentrionale dei Berici e le salite al versante Nord. Il crocevia è caratterizzato dalla bella chiesa, dal monumento ai caduti ma soprattutto dal grande albero , una gigantesca pianta secolare che svetta sulla piccola rotatoria in pavè. Il luogo è assolutamente caratteristico e meraviglioso punto di spettacolari albe sui colli. Vicino si trova anche un punto con fontanella d’acqua.

I distintivi di Berici Climbs

SCARPONI

10 salite Berici Climbs conquistate

Michele Scarponi, la carismatica “Aquila di Filottrano”
Michele Scarponi (1979- 2017), soprannominato l’Aquila di Filottrano (paese in provincia di Ancona di cui era originario) per le sue capacità di scalatore su ruota di montagna, ha lasciato di sé un ricordo indelebile. 
Era un corridore completo, dicono di lui gli esperti, capitano e gregario nello stesso tempo, attaccante e fantasioso, leader carismatico grazie all’ironia, l’intelligenza, la sensibilità e capacità di stemperare anche le situazioni più delicate di cui era dotato. 
Professionista nel 2002, ha raggiunto i risultati migliori nel triennio 2011-2013, con le vittorie al Giro d’Italia (primo dopo la squalifica di Alberto Contador per doping), alla Tirreno-Adriatico e al Giro del Trentino. 
Sempre pronto alla battuta, è stato un grande ciclista, ma soprattutto “una figura che ha fatto bene al ciclismo”, scrivono Gregorio e Magrini. È morto in un incidente mentre si allenava a pochi giorni dall’inizio del Giro d’Italia 2017.

BATTAGLIN

20 salite Berici Climbs conquistate

Giovanni Battaglin iniziò a scalare montagne per tornare a casa a mangiareForse la carriera di scalatore di Giovanni Battaglin era scritta nel destino: «Sono nato su una collina vicino a Marostica (Vicenza) e ogni volta che dovevo tornare a casa mi toccavano 6 km di salita. Se volevo mangiare dovevo farli. Evidentemente era già scritto lì che dovessi fare lo scalatore». 
Classe 1951, professionista dal 1973, era un corridore completo: a suo agio sui tornanti delle montagne, riusciva a dare il meglio anche nelle tappe a cronometro e in quelle più pianeggianti. 
Nel 1981 toccò l’apice della sua carriera con la doppia vittoria al Giro d’Italia e alla Vuelta di Spagna, coronando anni di imprese, come ricorda lui stesso: «Il 1979 è stato l’anno in cui andavo più in forte. In salita facevo quello che volevo». 
Non rinunciava all’eleganza: per lui un corridore doveva indossare calze bianche, avere il nastro bianco del manubrio sempre pulito e calzare scarpe lucide.

CHIAPPUCCI

30 salite Berici Climbs conquistate

Claudio Chiappucci arrivava sempre secondo, ma emozionava più di chiunque altro
Claudio Chiappucci, soprannominato El Diablo, nato a Uboldo (Varese) nel 1963 affrontava le salite in bici dando tutto sé stesso, anche a costo di rimetterci in termini di classifica. 
Professionista dal 1985, è la vittoria della XIII tappa del Tour de France del 1992, da Saint-Gervais-les-Bains e Sestriere, a farlo entrare nella leggenda: una fuga di 193 km conclusa al primo posto in lacrime tra due ali di folla impazzita.
Con tre podi al Giro e tre al Tour fra 1990 e 1993 Chiappucci era passato alle cronache come l’eterno secondo: incapace di vincere, ma capace di conquistare i cuori dei tifosi con le sue azioni fatte di fantasia, azzardo e poca logica. 
Ancora oggi viene ricordato come uno degli scalatori più elettrizzanti di sempre.

NIBALI

40 salite Berici Climbs conquistate

Vincenzo Nibali quando correva attaccava come uno squalo Vincenzo Nibali, classe 1984, nato a Messina e noto come lo Squalo per la sua attitudine aggressiva nella corsa, ha vinto due Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta di Spagna, due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo: risultati che hanno suggellato una carriera partita da lontano, quando a 15 anni lasciò la sua Sicilia per trasferirsi in Toscana e inseguire il sogno di diventare professionista. 
Il sogno si realizzò nel 2005 dando il via a una splendida carriera sportiva, apprezzata dagli appassionati e dagli esperti del settore, come Francesco Moser, asso del ciclismo degli anni ’50. 
Nibali ha annunciato l’addio alle due ruote l’11 maggio 2022 dopo la quinta tappa del Giro d’Italia da Catania a Messina abbracciato dalla gente: “una cornice perfetta per una decisione così importante”, si legge nel saggio di Gregorio e Magrini.

BARTALI

50 salite Berici Climbs conquistate

Professionista dal 1934 al 1954, soprannominato Ginettaccio per via del suo carattere, vinse tre Giri d’Italia, di cui due consecutivi, (1934 1935, 1936) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta, tra le quali spiccano quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.

In particolare la sua vittoria al Tour de France 1948, a detta di molti, contribuì ad allentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti. La carriera di Bartali fu comunque notevolmente condizionata dalla seconda guerra mondiale, sopraggiunta proprio nei suoi anni migliori; nel 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Riconosciuto come uno dei più grandi corridori italiani e mondiali di sempre, fu grande avversario di Fausto Coppi, di cui era più vecchio di cinque anni: leggendaria fu la loro rivalità, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due): celebre nell’immortalare un’intera epoca sportiva – tanto da entrare nell’immaginario collettivo degli italiani – è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d’acqua durante l’ascesa al Col du Galibier al Tour de France 1952.

COPPI

60 salite Berici Climbs conquistate

Professionista dal 1939 al 1960, soprannominato il Campionissimo o l’Airone, fu il corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi.[1][2][3] Formidabile passista, eccezionale scalatore e dotato di un buono spunto veloce, era un corridore completo e adatto ad ogni tipo di competizione su strada.[3]

S’impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Vinse cinque volte il Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953), record condiviso con Binda e Merckx, e due volte il Tour de France (1949 e 1952), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno. Fra i successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954), record, le tre vittorie alla Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949) e i successi alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallone nel 1950. Vinse il Campionato del mondo nel 1953 e primeggiò anche nel ciclismo su pista, vincendo il Campionato del mondo d’inseguimento nel 1947 e nel 1949. Fu primatista dell’ora (con 45,798 km) dal 1942 al 1956. 

Leggendaria fu la sua rivalità con Gino Bartali, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due).

Coppi è anche noto per aver cambiato l’approccio alle competizioni ciclistiche, grazie al suo interesse per la dieta, per gli sviluppi tecnici della bicicletta, per i metodi di allenamento e la medicina sportiva. Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte (dovuta a una malaria non diagnosticata) ne hanno fatto un’icona della storia sportiva italiana, di popolarità e fama ancora oggi immutate.

PANTANI

70 salite Berici Climbs conquistate

Marco Pantani l’indimenticato “Pirata” riuscì a vincere il Giro d’Italia e il Tour de France nello stesso annoIl romagnolo Marco Pantani (1970-2004) era unico “per il modo tutto suo di scattare, di alzarsi sui pedali, di fare il vuoto. E di emozionare le folle… 
Non solo l’ultimo a vincere Giro e Tour nello stesso anno, ma con addosso i crismi e i tratti dello scalatore puro”. 
Professionista nel 1992, con quella doppietta al Giro d’Italia e al Tour de France del 1998, il Pirata (come venne soprannominato per la bandana che portava sempre) entrò nella leggenda del ciclismo così come le sue vittorie di tappa su alcune delle montagne più iconiche di questo sport: Plan di Montecampione e Les Deux Alpes (1998), Oropa (1999) e Courchevel (2000).

Una vittoria, quest’ultima, che giunse dopo il discusso stop al Giro d’Italia del 1999: con la vittoria finale in pugno, i controlli del sangue riscontrarono un tasso di ematocrito superiore al 50 per cento, segno di un possibile uso di doping.
Alcuni parlarono di un complotto, ma Pantani fu escluso dalla corsa: entrò in depressione e iniziò a far uso di cocaina. Dopo il ritorno in attività del 2000, faticò a ritrovare la forma e la forza di prima. 
Il 14 febbraio 2004 venne trovato senza vita in un albergo di Rimini: apparente causa della morte, un’overdose di cocaina e psicofarmaci, ma la circostanza è tuttora oggetto di inchiesta. 
Nonostante gli strascichi giudiziari e le polemiche, Pantani è rimasto nel cuore di tutti: non solo degli appassionati delle due ruote, ma anche di chi non sa nulla di bici. 
Marco amava il ciclismo in modo viscerale. Il mondo del ciclismo, per questo, lo ha amato.

BREVETTO BRONZO

80 salite Berici Climbs conquistate

La medaglia di bronzo per il brevetto Berici Climbs, si sono conquistate almeno 80 salite dell’intero parco!

Congratulazioni!

BREVETTO ARGENTO

90 salite Berici Climbs conquistate

La medaglia di argento per il brevetto Berici Climbs, si sono conquistate almeno 90 salite dell’intero parco!

Congratulazioni!

BREVETTO ORO

100 salite Berici Climbs conquistate

La medaglia d’oro per il brevetto Berici Climbs, si sono conquistate tutte le magnifiche 100 salite dell’intero parco! Siete diventati i Re o le Regine del più grande parco cicloturistico d’Italia!

“This is not a joke .. you are the KING or QUEEN of Berici Climbs!”

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Come leggere il profilo Altimetrico

Sul profilo altimetrico si possono identificare le varie fasce di difficoltà (pendenza espressa in %) della salita distinguibili in 5 tipologie di colori:

Verde

pendenze facili comprese tra 0% e 2,9%

Azzurro

pendenze medio/facili comprese tra 3% e 5,9%

Giallo

pendenze medio/difficili comprese tra 6% e 8,9%

Rosso

pendenze difficili comprese tra 9% e 14,9%

Viola

pendenze molto difficili superiori al 15%

Difficoltà

Salita Nera

Salita molto difficile adatta solamente a ciclisti esperti ed allenati

Salita Rossa

Salita difficile per ciclisti che hanno un grado di preparazione elevato

Salita Gialla

Salita medio/difficile per ciclisti che hanno un grado di preparazione medio/alto

Salita Azzurra

Salita medio/facile per ciclisti che hanno un minimo di preparazione

Salita Verde

Salita facile per principianti

Parametri tecnici

Punteggio
Ad ogni salita è stato attribuito un punteggio che indica il posizionamento della stessa in una scala di livello di difficoltà. Con il numero 1 è stata identificata la salita più semplice, con il numero 100 è stata identificata la salita più difficile.

Lunghezza
Indica la lunghezza in km della salita dal punto di partenza al punto di arrivo

Pendenza media
Indica la pendenza media espressa in % dell’intera salita

Pendenza Massima
Indica la pendenza massima espressa in % toccata nella salita

Dislivello
Indica il dislivello positivo in metri (relativo solo alla parte di salita) dal punto di partenza al punto di arrivo della salita

Pavimentazione
Indica la tipologia di pavimentazione della salita